Storie

Testimonianza Lollo dal Sant’Andrea

Ho conosciuto Lollo mentre studiavo Medicina.

La particolarità del posto in cui ho studiato, l’Ospedale Sant’Andrea di Roma, sede della seconda facoltà di medicina e Chirurgia della Sapienza, è quella di apparire come una piccola grande comunità. Frequentandola anche solo per poco tempo, si respira quella familiarità e Senso di appartenenza che in poche altre strutture frequentate negli anni è capitato di notare. E come in ogni comunità che si rispetti ci sono quei volti, quelle persone di riferimento che ti accompagnano nei vari momenti vissuti all’interno degli stessi spazi.

Per noi studenti di medicina, per i colleghi specializzandi e anche per gli stessi strutturati e professori, Lollo era uno di questi. Da studente di medicina ho conosciuto Lollo durante il corso di Cardiologia previsto al quarto anno. Si occupava del tutoraggio di preparazione all’esame, in particolare teneva diversi incontri sulla parte di elettrofisiologia, arte affascinante quanto spesso incomprensibile.


Gli incontri da lui ideati erano caratterizzati da leggerezza, autoironia e grinta, strumenti fondamentali per smontare il senso di inadeguatezza che ognuno di noi avvertiva di fronte a un programma tanto vasto e utile nel tenere a bada la tipica ansia da prestazione per la prova che si avvicinava. Per questo motivo il tutoraggio non rappresentava solo un ripasso di nozioni, ma un modo per confrontarsi con le proprie capacità e con il proprio metodo di studio, sapendo di poter contare su guide come Lollo che, seppur con pochi anni di differenza, sapeva farsi insegnante, amico e sostenitore, pronto a qualsiasi confronto in qualsiasi momento.

Ricordo con simpatia e tenerezza la corsa per le scale alla fine della prova scritta dell’esame, in attesa della parte orale. Dovevamo assolutamente confrontarci con Lollo su come avevamo risposto, nonostante di lì a poco sarebbe scattato l’appello per l’orale.

Lollo ha rappresentato per noi il volto più ideale della facoltà di medicina, il cui scopo è quello di formare persone a diventare gli eroi della vita degli altri, senza però lasciare indietro la propria vita; a considerare in toto la persona dello studente; a non avere come unico obiettivo il 30 e lode; a riconoscere i propri limiti che diventano preziosi e fondamentali nel lavoro di squadra.


Grazie Lollo!
A te, tanti di noi studenti, attuali specializzandi, devono la propria professione!