Storie

Gabriele

Gabriele

Ciao Lollino,
Che si dice in giro? Immagino tu non sia fermo da qualche parte lassù, ma ti vedo girare.
O meglio ti sento girare.
L’ho sentito. Ti ho sentito. In più di un’occasione.
L’ultima sabato, in quel locale di Roma. Con Giullo e Kippo, Fede e i tuoi amici, splendide persone che tu mi ha fatto conoscere.
E tu eri lì. In mezzo a noi.
Come ci sei in ogni mio ricordo su FB. Nei miei pensieri giornalieri.
Hai visto Kyrie ai Celtics e IT ai Cavs?! PAZZESCO
Mo per chi farai il tifo.
È stato “strano”, non saprei come definirlo, non poterti mandare il link su Whatsapp alla news. Commentarla.
Eppure sento che tu ci sei sempre.
Giorgia dice che parlo di te al presente.
Lo faccio. A volte di proposito.
È uno sbaglio?
Whatsapp. Ho aperto la nostra chat.
Con i tuoi messaggi audio. Li ho ascoltati. La tua voce.
L’ho fatto più di una volta.
“Lo vedi! Sei un coglione!”
Queste righe non hanno un filo logico. Un nesso tra i vari argomenti.
Standard. Come le tante volte su quei lettini con il sole ormai calato. Tutti insieme. Da una vita.
Pensavo che se un giorno mi sposerò ti avrei chiesto di farmi da testimone.
Sei la persona più pulita che io abbia mai conosciuto. La più pura.
Oh domani ci sono gli ottavi contro la Finlandia.
Che cazzata ha fatto il Gallo.
Sintonizzati. Come a giugno alle 3 di notte, io da Milano e tu da Riomma, per Sua Maestà.
Una delle ultime cose di cui abbiamo parlato alla tua festa per un altro cazzo di 110elode, mi hai detto che il Napoli vince lo scudetto. Oramai ci credo.
Salgo ora.
Mi cambio e vado a correre.
C’ho na panza che manco l’estate della Sardegna.
Ci SENTIAMO.
Ciao amico mio